Bio

Nato nel maggio del ’75, saturnino, introverso, da buon “uomo labirintico” mi sono molto ritrovato nella frase di Nietzsche “Un uomo labirintico non cerca mai la verità, ma unicamente la sua Arianna”.

Da piccolo amavo comporre musica, dipingere, scrivere…  

Il capolavoro di Milos Forman Amadeus (visto appena uscito nelle sale, e poi riguardato tante altre volte), è stato uno dei miei primi, seri incontri con la Musica. Una vera e propria folgorazione. Ad un certo punto infatti ho intrapreso studi di argomento musicale. Durante l’università ho conosciuto il mondo della critica musicale, quello della musicologia, quello degli interpreti musicali e quello della regìa operistica (sono arrivato addirittura a frequentare, un’estate, un corso per assistente alla regìa). Dopo Mozart, via via ho iniziato a farmi conquistare anche dalle musiche di Haendel, Rossini, Schubert, Mahler, Verdi, Wagner, Offenbach, Britten, Glass, Nyman, e un po’ per volta mi sono reso conto di essere un ascoltatore del tutto sui generis. Amo anche visitare i luoghi dei compositori. Gli studi mi han condotto ad una tesi sul Don Carlos di Verdi (opera fascinosa e conturbante), ma il mio incontro con la musica è stato (e lo è tutt’ora) variegato, per non dire travagliato, e proprio per questo interessante e profondo. Al contempo, durante il percorso universitario, tre esami di Psicologia mi hanno aperto un mondo e, complici anche altre letture personali successive, mi hanno donato una visione molto personale sulla realtà. In particolare mi sono appassionato al pensiero di Freud, di Jung e di Jacob Levy Moreno. In pratica, psicoanalisi e psicodramma.

Dopo la laurea la mia attenzione si rivolge soprattutto e sempre di più verso il cinema, terreno nel quale mi piace rinvenire volti, espressioni, bellezze, trame, ‘Tipi piscologici’ e situazioni da esplorare, che per la loro ‘immediatezza’ (anche se magari enigmatici) mi accendono nuovamente l’animo e in alcuni casi barthesianamente mi ‘trafiggono’. Tra l’altro, ho frequentato per un’estate un corso residenziale di critica cinematografica. Ne nasce un bel Blog collettivo coi colleghi di corso. Ho scritto per quel Blog fino al 2017.

Dopo aver studiato per un biennio Musicoterapia, sono tornato alla scrittura di recensioni e di interviste, ed è per questo che è nato Il mio Parnaso.

Oggi credo molto nella biblioterapia e vorrei enrare in contatto con persone interessate alla biblioterapia e che praticano il book crossing.

Ma sono diverse le esperienze fatte dopo l’Università, un continuo desiderio di sperimentare, di conoscere ambiti nuovi, anche allo scopo di esplorarmi e di conoscere la mia vera identità.

Iniziano a sorgere poi in me pure una certa curiosità verso gli scacchi (inteso puramente come ‘gioco – magister vitae, senza l’ambizione di prender parte a tornei) e per la fotografia.

In particolare, mi attrae molto la bellezza femminile còlta dai fotografi di ieri e di oggi in diversi generi espressivi.

Cerco perennemente nella scrittura la mia opportunità di respirare e di affacciarmi sul mondo. In particolare, sento che il mio canale comunicativo privilegiato è l’intervista, che mi permette, in quanto timido ed introverso, di dialogare con le persone (per una ragione o per un’altra sempre per me interessanti e capaci di illuminarmi, da cui imparare sempre qualcosa), esprimere il mio mondo interiore, e soddisfare le mie curiosità di persona affamata di vita.

Alcune interviste scritte da me prodotte sono state pubblicate anche altrove.

Alcune mie recensioni sono presenti anche in altri siti come ilclubdellibro.it, sololibri.net, bookcrossing.com.

Luca Mantovanelli